Monteleone e Rive del Corno
Ogni tanto ci piace abbandonare le colline del Donca ed andare ad esplorare con la fantasia nuove discese.
In questo caso una bella gita a Monteleone di Spoleto ed una visita al letto del Corno.
Arriviamo in zona la sera prima con la formazione tipo: Camper più auto, modus operandi preferito da noi avventurieri del mondo FiPaD.
La mattina dopo, sveglia presto, colazione “a casa”, e si parte e poco dopo.
Il tempo non è dei migliori, non c’è il sole splendente, ma per noi biker forse è ancora meglio!
Si incontra una bella carrareccia sterrata che ci fa immergere nelle verdi colline boscose della zona. Rimaniamo sempre su larghe strade sterrate, sfiorando l’abitato di Rescia (visibile sulla sinistra) e attraversando Ocre. L’idea di gita tranquilla e senza difficoltà svanisce subito quando dopo una bella discesa ci troviamo in una strada chiusa senza via di uscita! O meglio in teoria la strada ci sarebbe, la abbiamo vista mentre progettavamo il tracciato GPS, ma la vegetazione ha riconquistato quello che l’uomo gli aveva tolto, ricoprendolo di rovi… inaccessibile!
Non ci resta che tornare indietro e inerpicare le nostre mountain bike in salita! Facciamo mente locale e carichiamo il percorso alternativo, lo avevo già preparato in caso qualche cosa fosse andato storto. Il piano “B” risulta veramente divertente con un bel tratto lungo il Corno in secca. Qui per la prima volta incontriamo un diga senza acqua. Una sensazione di possanza ancora più accentuata mentre ci passiamo sotto.
Pedalare lungo un fiume in secca, chi lo ha provato lo sa, è una cosa faticosissima! Con le ruote alla ricerca dei sassolini più grandi per affondare di meno, sembriamo le F1 che cercano l’umido con le ruote da bagnato.
Il percorso volge al termine e mentre affrontiamo gli ultimi due tornanti su asfalto scatta come da consueto la gara a chi arriva prima al punto di partenza! Senza dirci nulla iniziamo a salire sui pedali, mi sento in formissima, questa volta vinco io! Sono dietro, vedo l’arrivo e decido di tagliare l’ultimo tonante dritto per dritto in salita. Decisione sbagliata, il muro di asfalto è troppo ripido e mentre tento il tutto per tutto sento il cardiofrequenzimetro che inizia a bippare, mi sto avvicinando ai 180! Niente da fare, anche questa volta arrivo ultimo e spompato…